La Storia di Nepo
Ora lavori con noi a Kigali, sei cresciuto qui oppure in un’altra zona?
Sono originario del Distretto di Rulindo, Provincia Settentrionale, più precisamente del Settore di Kisaro. Si tratta di un’area rurale e collinare. Come puoi immaginare, non era facile reperire l’acqua.
Perciò anche tu hai dovuto affrontare quotidianamente la raccolta d’acqua lontano da casa.
Si e come tutti i miei amici ho dovuto dedicare una gran quantità di tempo durante la giornata per raccogliere l’acqua. Questo fardello mi ha fatto ben presto desiderare soluzioni per il mio territorio affinché non si dovesse più perdere tutto quel tempo per reperire l’acqua, una risorsa così fondamentale.
È così che hai scelto di diventare ingegnere in ambito WASH?
Si, nonostante l’ingegneria sia molto vasta, sono andato dritto al settore WASH. Volevo portare soluzioni ai problemi idrici esistenti nella mia regione, sognavo di migliorare la qualità di vita della mia famiglia, dei miei amici, dei miei vicini di casa.
Ha poi realizzato il sogno di dare un contributo alla tua comunità?
Già prima di concludere i miei studi, il governo aveva fatto alcuni interventi per portare l’acqua nella mia zona. Tuttavia, l’assenza prolungata d’acqua ha avuto un impatto anche sul settore dell’igiene nel quale la mia zona risulta ancora un po’ problematica. Perciò è in quell’ambito che ho in programma di intervenire, soprattutto con laboratori di sensibilizzazione e altre attività che aumentino la consapevolezza e diffondano le buone pratiche.
Perciò sei un esperto WASH a tutto tondo: acquedotti, progettazione di latrine, divulgazione sull’igiene e ora ci stai aiutando anche a disegnare l’impianto di smaltimento dei fanghi fecali.
Si, in passato con MLFM mi sono occupato di tutte queste attività ma ho anche coordinato con MLFM un progetto sulla sicurezza alimentare (Sostegno nutrizionale e sanitario a donne e bambini di Muyanza dal 2016 al 2019).
Quando e come ha conosciuto MLFM?
Nel 2014 alla Giornata Mondiale dell’Acqua presso l’Università del Ruanda. C’erano alcune ONG tra cui MLFM. MLFM aveva presentato alcuni suoi interventi e aveva approfondito la spiegazione di sistemi di pompaggio dell’acqua per gli acquedotti. Ho chiesto contatti e ho ottenuto il numero di Omar.
Nel 2015 ho iniziato a lavorare con MLFM in stage, partecipando alle visite sul campo. Il primo progetto a cui ho lavorato è stato quello sul sistema di approvvigionamento idrico di Rwaza.
Passiamo all’acquedotto di Kageyo, cosa pensi del progetto?
Oltre a riportare le modifiche, ho partecipato anche allo studio di fattibilità: a Busetsa mancano infrastrutture per l'approvvigionamento idrico ma anche alimentare. Busetsa si trova su una collina ripida e mi ricorda il luogo dove sono cresciuto, mi sento molto legato a questo progetto. Poi la gente è stata così a lungo senza acqua che si è impegnata ad accogliere l'intervento e a collaborare.
Questo progetto porterà un importante contributo alla popolazione locale. L'istruzione e la situazione economica dell’area beneficeranno di Amazi Meza, il progetto in cui è incluso l’acquedotto di Kageyo. I bambini avranno più tempo per imparare e giocare, invece di andare su e giù per un pendio lunghissimo e ripido a prendere acqua sporca.
Come ti senti quando lavori su Amazi Meza?
Essendo cresciuto in un villaggio rurale, so come si vive quando non c’è acqua a portata di mano, so cosa significa svegliarsi alle 5 del mattino e farsi chilometri e chilometri per cercare l’acqua. Molti miei conoscenti hanno avuto ricorrenti infezioni da acqua contaminate, molti miei compagni di scuola saltavano la scuola per queste motivazioni, mentre i genitori non riuscivano a dedicarsi alle proprie attività a tempo pieno.
Fin da bambino, la mia esperienza di vita mi ha profondamente spinto a pensare il mio futuro lavorativo nell’ottica di dare un contributo alle comunità rurali, il mio sogno è sempre stato quello di essere un medico o un ingegnere!
Per questo sono molto orgoglioso di lavorare su Amazi Meza che garantirà l’accesso ad acqua pulita e igiene agli abitanti di Busetsa. Amazi Meza prevede anche la costruzione di Girls’ Rooms per la sensibilizzazione e gestione dell’igiene mestruale, le ragazze non dovranno assentarsi durante le mestruazioni. Per me sarà un’emozione vedere che l’assenza d’acqua e di servizi igienici non saranno più barriere per i bambini e le bambine di Busetsa e che non saranno più costretti ad assentarsi da scuola.
Tutto questo mi fa restare sempre motivato quando ci sono intoppi o modifiche da fare nei progetti e cerco soluzioni tenendo sempre bene a mente le necessità dei beneficiari.
La testimonianza è stata raccolta da i civilisti Maria Luisa ed Edoardo.