Avere accesso all’acqua pulita e a servizi igienici adeguati può cambiare la vita di un’intera comunità. Ce lo racconta Diane, studentessa di terza media dell’istituto G.S. Gitebwe, in Ruanda, che ha vissuto in prima persona la trasformazione portata dal progetto Amazi Meza.
"Prima era tutto più difficile. L’acqua era lontana e dovevamo camminare fino alla fontana più vicina per prenderla e portarla a scuola. A volte usavamo bottiglie e borracce, ma chi non le aveva doveva bere dal fiume o dalle pozzanghere. Anche le latrine erano vecchie e scomode, così molte ragazze preferivano andare nel bosco vicino: era più pulito e puzzava di meno."
Oggi, grazie alla costruzione dell’acquedotto, l’acqua è finalmente accessibile, e con essa anche condizioni igieniche più sicure. Non solo la scuola può contare su fontane e servizi adeguati, ma le nuove latrine hanno migliorato enormemente la qualità della vita degli studenti.
"Ciao, sono Diane, vivo nella cellula di Busetsa, nel villaggio di Gitebwe e frequento la terza media nell’istituto G.S. Gitebwe."
"Sì, faccio parte del club Menstrual Hygiene Management, che si occupa di sensibilizzare sulle tematiche femminili nella scuola. Sono la presidente e mi occupo di organizzare le attività di sensibilizzazione, il teatro, gli incontri con gli studenti e con le famiglie. Una parte importante del mio compito è parlare dell’igiene mestruale: come mi hanno insegnato gli animatori di MLFM (tra cui Devotha), spiego alle altre ragazze come prendersi cura di sé durante il ciclo mestruale e quali sono i rischi dell’uso di materiali sporchi, come tessuti non lavati accuratamente."
"La situazione era molto negativa. L’acqua era lontana e noi studenti dovevamo andare fino alla fontana più vicina per prenderla e lavare le stoviglie del pranzo. A volte dovevamo portarla da casa con le borracce, ma tanti bambini non le avevano e prendevano l’acqua dal fiume o dalle pozzanghere. Anche le latrine erano molto vecchie e scomode. Per noi ragazze era ancora più difficile: spesso preferivamo andare nel bosco vicino perché era più pulito e puzzava di meno."
"Penso che il cambiamento più importante sia stata la fine della vergogna e della stigmatizzazione sulle mestruazioni. Nel club ora possiamo parlare apertamente di questi temi, mentre prima una ragazza con il ciclo veniva presa in giro e restava a casa finché non le passava. Grazie alla formazione di MLFM, ora ci sentiamo più sicure e possiamo aiutare altre ragazze a vivere il ciclo senza paura."
"Sono molto importanti perché permettono alle ragazze di restare a scuola senza perdere lezioni. Mi piace che siano ben attrezzate, con bagni, docce e assorbenti, perché molte ragazze non possono permetterseli. Forse ne servirebbero di più, perché siamo tante e a volte non bastano."
"Abbiamo una latrina, ma è molto vecchia e vorremmo rinnovarla. Speriamo che il progetto di MLFM arrivi anche da noi! Per l’acqua, fortunatamente MLFM ha costruito fontane nel villaggio, ma non abbiamo ancora l’allacciamento alla rete; quindi, dobbiamo andare ogni giorno alla fontana. È faticoso, ma almeno adesso abbiamo l’acqua vicino."
"Sinceramente non so ancora cosa farò in futuro! (ride) Però so che voglio continuare a sensibilizzare le mie compagne su questi temi, mi piace molto occuparmene ed è per questo che sono presidente del club MHM."
Diane sogna un futuro in cui tutte le ragazze possano studiare senza ostacoli e senza essere discriminate per il ciclo mestruale. Grazie al progetto Amazi Meza, questo sogno sta diventando realtà.
Intervista realizzata da Roberto Perini, volontario in Servizio Civile Universale in Ruanda.
“Amazi Meza (Acqua pulita) – Progetto per il rafforzamento dell’accesso all’acqua potabile e all’igiene per la popolazione rurale ruandese” è un progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS AID012590/08/8)